Attenzione alla terapia fotodinamica: ecco gli effetti collaterali che devi conoscere

La terapia fotodinamica rappresenta una delle strategie terapeutiche più moderne e affermate nella dermatologia e in alcuni ambiti dell’oftalmologia. Essa si fonda sull’azione di una sostanza fotosensibilizzante applicata localmente o sistemicamente, attivata successivamente da una fonte luminosa specifica, con l’obiettivo di eliminare selettivamente cellule patologiche. Tuttavia, come ogni trattamento medico, anche questo metodo comporta la comparsa potenziale di effetti collaterali e rischi che il paziente deve conoscere e valutare attentamente.

Principali effetti collaterali cutanei

Durante la seduta, una delle sensazioni più comuni riferite è il bruciore o il dolore acuto nelle aree trattate, spesso descritto come una serie di “punture di spillo” localizzate. In molti casi, il dolore può essere così intenso da richiedere brevi interruzioni della procedura, che solitamente risolvono il fastidio entro pochi minuti dall’allontanamento della sorgente luminosa. Questa reazione è transitoria ma va sempre comunicata tempestivamente all’operatore.

Dopo il trattamento, nelle 24 ore successive, possono comparire sintomi quali arrossamento (eritema), gonfiore ed edema nella regione sottoposta alla procedura. Prurito e una sensazione di calore sono abbastanza frequenti. Nei giorni seguenti non è rara la formazione di croste superficiali, conseguenti a un’infiammazione temporanea cutanea, nonché desquamazione dell’epidermide. Più raramente si possono verificare alterazioni della pigmentazione cutanea (iperpigmentazione o, meno spesso, ipopigmentazione) che, nella maggior parte dei casi, sono reversibili in alcune settimane.

In chi ha la pelle particolarmente sensibile o predisposta, l’irritazione può essere più marcata, determinando la necessità di prodotti lenitivi e un prolungato periodo di recupero. Alcuni pazienti riferiscono formazione di vescicole o bolle, che tuttavia rappresentano un’evenienza rara.

Reazioni sistemiche e rischi da fotosensibilizzazione

Un aspetto delicato della terapia fotodinamica riguarda la fotosensibilizzazione indotta dai farmaci utilizzati. Queste sostanze rendono la pelle estremamente sensibile non solo alla luce solare diretta, ma anche a fonti luminose artificiali intense per almeno 48 ore dopo la seduta. L’esposizione accidentale può causare danni cutanei importanti, con comparsa di ustioni, arrossamento intenso, gonfiore, dolenzia e – nei casi più gravi – ulcerazioni e ferite della pelle.

Risulta dunque fondamentale che, dopo il trattamento, il paziente:

  • Eviti rigorosamente qualsiasi esposizione diretta alla luce del sole;
  • Limiti al minimo l’esposizione a luci artificiali forti;
  • Indossi indumenti coprenti e occhiali da sole di elevata protezione;
  • Resti preferibilmente in ambienti scarsamente illuminati almeno per due giorni dopo la terapia.

Il rischio di effetti collaterali gravi legati alla mancata osservanza di queste norme è particolarmente alto: è proprio nelle 48 ore successive che la pelle resta più vulnerabile agli insulti luminosi.

Rischi specifici in dermatologia e oftalmologia

A seconda della sede trattata, gli effetti collaterali possono variare. Nei trattamenti dermatologici, particolarmente in caso di lesioni superficiali come cheratosi attiniche, la terapia fotodinamica è tendenzialmente ben tollerata e i rischi sono considerati molto ridotti rispetto ad altre procedure invasive. Tuttavia, la reazione cutanea può essere intensa anche in soggetti con pelli resistenti, specialmente se la lesione trattata è profonda o estesa.

In ambito oftalmologico, come nel trattamento di alcune patologie retiniche, il rischio principale consiste nell’offuscamento transitorio della vista, causato da una temporanea infiammazione della retina. Questo sintomo può permanere per alcuni giorni, ma tende a risolversi senza sequele. In casi rari sono state segnalate lievi erosioni corneali o cheratiti, eventualità limitate all’uso di lenti a contatto per la somministrazione della luce. Anche per i trattamenti oculari è decisiva la protezione dalla luce ambientale dopo la procedura.

Controindicazioni, precauzioni e gestione degli effetti avversi

La terapia fotodinamica non è indicata in alcune categorie di pazienti. Deve essere evitata in chi presenta:

  • Gravidanza e allattamento;
  • Patologie come la porfiria o altre fotodermatosi;
  • Tumori cutanei particolarmente profondi (oltre 2 mm di spessore);
  • In caso di allergie note ai componenti dei farmaci fotosensibilizzanti, o ingredienti come le arachidi e la soia;
  • Assunzione concomitante di farmaci che aumentano la fotosensibilità (come alcuni antibiotici e antifungini).

Sottoporsi alla terapia in centri specializzati e affidarsi esclusivamente a personale medico esperto è fondamentale per ridurre i rischi di complicazioni e per ricevere istruzioni dettagliate sulla gestione degli effetti avversi.

Per la maggior parte dei pazienti, gli effetti collaterali sono temporanei e regrediscono senza necessità di interventi specifici entro alcuni giorni o poche settimane. In presenza di dolore intenso, prurito severo o formazione di lesioni ulcerative, è sempre opportuno ricontattare il medico per valutare l’opportunità di terapie topiche o sistemiche specifiche. Nei rarissimi casi di reazioni allergiche ai fotosensibilizzanti, il trattamento va sospeso immediatamente e gestita la reazione secondo i protocolli di emergenza.

Considerazioni sui risultati a lungo termine

Nonostante la sicurezza generale del trattamento, resta una piccola incognita sulla prevedibilità dei risultati nel lungo periodo. Molti studi non dispongono ancora di dati su tempi molto prolungati, pertanto il paziente deve essere informato su questo aspetto, soprattutto se ripone grandi speranze di risoluzione definitiva delle lesioni trattate. Il rischio principale, dal punto di vista prognostico, è che alcune lesioni possano recidivare e richiedere cicli successivi di terapia.

Conclusioni e buone pratiche

La terapia fotodinamica rappresenta una risorsa preziosa per il trattamento di alcune patologie cutanee e oculari, ma l’efficacia e la sicurezza dipendono da una scrupolosa osservanza delle norme di prevenzione del rischio, dalla selezione attenta dei pazienti e dalla conoscenza puntuale degli effetti avversi possibili.
Per approfondimenti sulle modalità di funzionamento della terapia e sulle sostanze fotosensibilizzanti, è possibile fare riferimento alla voce Terapia fotodinamica su Wikipedia, dove sono descritte in dettaglio le basi biologiche e i meccanismi d’azione.

Per tutti, prima di iniziare, è opportuno discutere con il dermatologo le proprie condizioni di salute e i farmaci assunti, seguire scrupolosamente le istruzioni ricevute e segnalare tempestivamente qualsiasi evento avverso. Così è possibile sfruttare al meglio i vantaggi di questa innovativa procedura, minimizzando i rischi per la propria salute.

Lascia un commento