Vai a vendere l’oro? Ecco quanto ti pagano davvero al grammo e quanto ci guadagnano

Chi decide di vendere l’oro usato deve conoscere alcuni aspetti fondamentali per evitare sorprese e valutare in modo realistico il guadagno effettivo. Nel mercato italiano, il prezzo dell’oro segue la quotazione internazionale ma subisce una serie di riduzioni e costi che incidono direttamente su quanto viene corrisposto al cliente al momento della vendita.

Quanto ti pagano concretamente al grammo

Nel mese di agosto 2025 la quotazione dell’oro puro (24 carati, 999.99 millesimi) oscilla tra circa 93 e 94 euro al grammo secondo le fonti ufficiali di mercato. Questo valore si riferisce però all’oro “da investimento”, puro e in lingotti certificati, mentre la maggior parte dei gioielli in Italia è realizzata in oro 18 carati (750 millesimi).

La tabella sottostante mostra i valori attuali per diverse purezze:

  • Oro 24K (999,99): 90,85–94,60 €
  • Oro 22K (916,67): 83,03–86,72 €
  • Oro 18K (750): 66,63–70,95 €
  • Oro 14K (585): 49,71–55,19 €
  • Oro 9K (375): 26,09–38,40 €

Quando ti rechi in un comproro, nella maggior parte dei casi ti verrà proposto un valore per il 18 carati, che oggi varia tra 66 e 71 euro al grammo per l’oro usato in buone condizioni. Tuttavia, le valutazioni pratiche sono spesso inferiori di almeno un 20-30% rispetto alla quotazione di borsa, per coprire i costi e garantire il margine dell’operatore.

Come viene calcolato il prezzo dell’oro al dettaglio

Il prezzo che riceverai dipende da molti fattori:

  • Purezza: Gioielli e oggetti hanno titoli diversi, il più comune è 18K (750/1000). Il valore viene sempre ridotto rispetto all’oro puro.
  • Peso: Il peso viene rilevato con una bilancia di precisione, senza considerare pietre, inserzioni o altri materiali non aurei.
  • Stato e usura: L’oro fuso comporta una piccola ulteriore perdita di valore (calo fisiologico del metallo).
  • Commissioni e spread: Il gestore del punto vendita trattiene una percentuale, variabile a seconda del tipo di attività, tra il 10% e il 30% della quotazione base.
  • Spese fisse: Trasporto, fusione, analisi e costi di gestione incidono sul prezzo finale.

Un comproro trasparente calcolerà il valore partendo dalla quotazione dell’oro puro e poi applicherà:

  • Il fattore di purezza (esempio per un anello 18K: valore oro puro × 0,75).
  • Una riduzione compresa tra il 15% e il 25% per ricoprire le spese e lasciare un margine di guadagno.

La media attuale indica che, su un oggetto d’oro 18K, puoi aspettarti una valutazione di circa 70 euro al grammo; alcune ditte più aggressive potrebbero arrivare a offrire qualcosa in meno.

Il margine di guadagno dei comproro

L’utile per il commerciante nasce proprio dalla differenza fra il prezzo d’acquisto da privato e la rivendita alla fonderia o sul mercato internazionale. Tipicamente, la fonderia acquista a un valore prossimo alla quotazione dell’oro fuso, con una piccola detrazione per i propri costi di lavorazione.

La catena economica si struttura così:

  • Il privato vende l’oro usato al comproro, che lo acquista a un prezzo ridotto rispetto al prezzo spot di mercato (prezzo dell’oro quotato in tempo reale).
  • Il comproro trattiene una quota per i suoi costi e rischi, applicando una commissione significativa (il cosiddetto “spread”), che può andare dai 15 ai 25 euro al grammo a seconda della situazione e della trasparenza dell’esercente.
  • L’oro viene poi rivenduto a una fonderia o ad operatori professionali, spesso in blocco e dopo la fusione, recuperando un valore molto vicino a quello internazionale meno una piccola ritenuta (in media 2-4% per la fonderia stessa).

Su un acquisto di un grammo d’oro 18K valutato a 71 euro, il comproro può rivendere (ipotesi semplificata) a 75-78 euro dopo la fusione. Tuttavia, dal margine lordo vanno scorporati costi, imposte e rischi operativi.

Come proteggersi dalle valutazioni ingannevoli

Il settore dei metalli preziosi è regolamentato, ma non sono rari i casi di operatori scorretti. Alcuni trucchi da adottare per tutelarsi:

  • Confrontare sempre più di una valutazione presso differenti attività.
  • Verificare la quotazione in tempo reale dell’oro attraverso fonti affidabili.
  • Farsi spiegare il calcolo esatto: purezza, percentuali trattenute e prezzo effettivo riconosciuto.
  • Non fidarsi di chi promette valutazioni “fuori mercato” o pagamenti eccessivamente rapidi.
  • Chiedere di assistere alla pesatura su bilance certificate e pretendere sempre una regolare ricevuta.

Infine è utile ricordare che, se si sospetta di non aver ricevuto una quantificazione onesta, è possibile rivolgersi alle associazioni dei consumatori o segnalare abusi all’autorità competente.

Fattori che influenzano la valutazione dell’oro nei prossimi anni

Il valore dell’oro è soggetto a frequenti variazioni per effetto dei mercati internazionali, delle politiche monetarie e della domanda globale. Secondo le previsioni, la quotazione di agosto 2025 si dovrebbe posizionare intorno a 81,36 euro come media mensile, con oscillazioni legate anche al cambio euro-dollaro e alle tensioni macroeconomiche globali.

L’oro resta uno dei beni rifugio più apprezzati nel tempo, ma è fondamentale vendere consapevoli dei meccanismi di mercato e delle commissioni applicate dagli intermediari per massimizzare il valore ricavato dalla vendita dei propri preziosi.

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